La SCIA in Sanatoria: Riflessioni sulla Sentenza del Consiglio di Stato n. 5288/2025
CONTENUTO
Il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 5288/2025, ha affrontato un tema cruciale per la gestione delle pratiche edilizie: il rilascio condizionato della Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) in sanatoria. La Corte ha confermato che l’accoglimento di tali richieste può essere subordinato a prescrizioni correttive, necessarie per ristabilire l’equilibrio urbanistico e paesaggistico. Questo principio, già presente prima dell’introduzione dell’art. 36-bis del DPR 380/2001, è stato formalizzato dal decreto-legge “Salva Casa” (L. 105/2024), che ha introdotto una forma di sanatoria condizionata all’esecuzione di opere postume.
L’art. 36-bis, in particolare, stabilisce che la sanatoria può essere concessa a condizione che vengano eseguite opere necessarie per garantire la sicurezza e la conformità tecnica, oppure che vengano rimosse opere non sanabili. La Pubblica Amministrazione ¶ è quindi tenuta a esprimere un provvedimento motivato, evidenziando le ragioni della propria decisione. È importante notare che, in questo contesto, non si applica il silenzio-assenso e l’inerzia non può essere considerata un titolo legittimante per la SCIA, come chiarito dall’art. 37 del DPR 380/2001.
Questa sentenza sottolinea come la SCIA in sanatoria rappresenti uno strumento flessibile, ma al contempo vincolato a una rigorosa valutazione tecnica e all’interesse pubblico. La PA deve quindi operare con attenzione, bilanciando le esigenze dei cittadini con la tutela del territorio e del paesaggio.
CONCLUSIONI
La sentenza n. 5288/2025 del Consiglio di Stato rappresenta un importante chiarimento sulla gestione delle SCIA in sanatoria. Essa conferma che la PA ha il potere di imporre condizioni per il rilascio della sanatoria, garantendo così un controllo più rigoroso sulla conformità delle opere edilizie. Questo approccio mira a tutelare l’interesse pubblico e a preservare l’equilibrio urbanistico e paesaggistico.
IMPLICAZIONI PER IL DIPENDENTE PUBBLICO / CONCORSISTA
Per i dipendenti pubblici e i concorsisti, è fondamentale comprendere le implicazioni di questa sentenza. Essa richiede una preparazione adeguata nella valutazione delle pratiche edilizie e nella redazione di provvedimenti motivati. Inoltre, è essenziale essere consapevoli del fatto che la PA non può ignorare le prescrizioni normative e deve sempre operare nel rispetto dell’interesse pubblico.
PAROLE CHIAVE
SCIA, sanatoria, Consiglio di Stato, DPR 380/2001, interesse pubblico, equilibrio urbanistico, decreto-legge “Salva Casa”.
ELENCO RIFERIMENTI NORMATIVI
- DPR 380/2001 - Testo Unico Edilizia
- Art. 36 - Sanatoria
- Art. 36-bis - Sanatoria condizionata
- Art. 37 - Silenzio-assenso
- L. 105/2024 - Decreto-legge “Salva Casa”
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