Silenzio sull’istanza di sanatoria edilizia ex art. 36 TUE: è davvero un rigetto definitivo? - LavoriPubblici

Permesso in Sanatoria per Abusi Edilizi: Novità e Implicazioni

CONTENUTO

L’articolo 36 del DPR 380/2001, noto come Testo Unico Edilizia (TUE), regola il permesso in sanatoria per abusi edilizi minori. In particolare, stabilisce che l’ufficio comunale competente deve pronunciarsi sulla domanda di sanatoria entro 60 giorni dalla presentazione. Se trascorre questo termine senza una risposta, la domanda si considera rifiutata, con un effetto di rigetto espresso e definitivo. Questo significa che il silenzio dell’amministrazione non equivale a un’accettazione tacita, ma a un rigetto formale della richiesta di sanatoria (art. 36, comma 5 TUE).

Recentemente, con l’introduzione dell’art. 36-bis del TUE, apportata dal D.L. n. 69/2024, si è assistito a un cambiamento significativo nella disciplina della compatibilità paesaggistica postuma. Infatti, per le sanatorie minori, è ora richiesto un parere vincolante da parte dell’autorità paesaggistica anche in caso di creazione o aumento di volumi. Questa modifica rappresenta una deroga al divieto assoluto previsto dall’art. 167 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, che in precedenza impediva tali interventi senza un’adeguata valutazione.

È importante sottolineare che queste novità riguardano esclusivamente le sanatorie minori previste dall’art. 36-bis e non alterano l’effetto del silenzio-rigetto previsto per le istanze ordinarie di sanatoria ai sensi dell’art. 36. Pertanto, il mancato riscontro da parte dell’amministrazione entro i termini stabiliti continua a configurarsi come un rigetto definitivo e non come una semplice omissione.

CONCLUSIONI

In sintesi, il quadro normativo attuale stabilisce chiaramente che il silenzio dell’amministrazione in merito alle domande di sanatoria edilizia ex art. 36 TUE comporta un rigetto definitivo. Le recenti modifiche introdotte dall’art. 36-bis TUE, pur apportando novità significative in materia di compatibilità paesaggistica, non alterano questo principio fondamentale.

IMPLICAZIONI PER IL DIPENDENTE PUBBLICO / CONCORSISTA

Per i dipendenti della pubblica amministrazione e i concorsisti, è cruciale comprendere l’importanza dei termini di risposta alle istanze di sanatoria. La conoscenza delle normative vigenti e delle recenti modifiche è essenziale per garantire una corretta gestione delle pratiche edilizie e per evitare problematiche legate a rigetti non motivati. Inoltre, la consapevolezza delle implicazioni legali del silenzio amministrativo è fondamentale per una corretta applicazione delle norme.

PAROLE CHIAVE

Sanatoria edilizia, DPR 380/2001, Testo Unico Edilizia, silenzio-rigetto, compatibilità paesaggistica, D.L. n. 69/2024, abusi edilizi.

ELENCO RIFERIMENTI NORMATIVI

  • DPR 380/2001, Testo Unico Edilizia
  • D.L. n. 69/2024
  • Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (D.Lgs. 42/2004)

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