Smart working, vietata la geolocalizzazione dei dipendenti - Podcast

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Il divieto di geolocalizzazione dei dipendenti in smart working: un passo verso la tutela della privacy

CONTENUTO

Recentemente, il Garante per la protezione dei dati personali ha emesso un provvedimento che vieta la geolocalizzazione dei dipendenti in smart working, sanzionando un’azienda con una multa di 50.000 euro. Questa decisione è stata presa a seguito di un monitoraggio sistematico di circa 100 lavoratori tramite app e dispositivi aziendali, una pratica ritenuta illegittima e in violazione delle normative vigenti.

La geolocalizzazione dei dipendenti, sebbene possa sembrare una misura utile per il controllo della produttività, è stata considerata una violazione della privacy e della dignità dei lavoratori. In particolare, il Garante ha richiamato l’attenzione sull’articolo 4 della Legge 300/1970, noto come Statuto dei Lavoratori, che stabilisce che i controlli sui lavoratori possono essere effettuati solo per esigenze organizzative, produttive o di sicurezza, e non per monitorare la prestazione lavorativa senza un accordo specifico.

In aggiunta, il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) stabilisce che il trattamento dei dati personali deve avvenire nel rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali degli individui. La geolocalizzazione, in questo contesto, rappresenta un trattamento di dati personali che deve essere giustificato e proporzionato, e non può essere utilizzato come strumento di sorveglianza indiscriminata.

CONCLUSIONI

Il provvedimento del Garante privacy rappresenta un importante passo avanti nella tutela dei diritti dei lavoratori, sottolineando la necessità di un equilibrio tra le esigenze aziendali e il rispetto della privacy. La decisione di vietare la geolocalizzazione dei dipendenti in smart working evidenzia l’importanza di stabilire regole chiare e trasparenti riguardo al monitoraggio delle attività lavorative.

IMPLICAZIONI PER IL DIPENDENTE PUBBLICO / CONCORSISTA

Per i dipendenti della pubblica amministrazione e i concorsisti, questa vicenda sottolinea l’importanza di essere informati sui propri diritti in materia di privacy e protezione dei dati. È fondamentale che i lavoratori comprendano che qualsiasi forma di monitoraggio deve essere giustificata e concordata, e che hanno il diritto di opporsi a pratiche invasive che possano compromettere la loro dignità e libertà.

PAROLE CHIAVE

Geolocalizzazione, privacy, Garante per la protezione dei dati, Statuto dei Lavoratori, GDPR, smart working, diritti dei lavoratori.

ELENCO RIFERIMENTI NORMATIVI

  • Legge 300/1970 (Statuto dei Lavoratori)
  • Regolamento (UE) 2016/679 (GDPR)
  • Provvedimenti del Garante per la protezione dei dati personali.

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