Soccorso istruttorio su requisito erroneamente dichiarato in domanda

É possibile attivare da parte di un candidato a pubblico concorso, il soccorso istruttorio per un requisito erroneamente indicato in sede di domanda?
Esempio:
Erroneamente il candidato ha dichiarato di non possedere la condotta incensurabile, ma invece la possiede.

Cosa fare nel caso l’amministrazione interessata non accetti tale richiesta.

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Il soccorso istruttorio è un principio del diritto amministrativo che consente al candidato o al partecipante in un procedimento amministrativo di correggere o integrare la documentazione presentata, qualora questa presenti delle carenze o degli errori che potrebbero comportare l’esclusione dal procedimento stesso. Questo principio è previsto dall’art. 71 del Decreto Legislativo 50/2016 (Codice dei contratti pubblici), applicabile per analogia anche ai concorsi pubblici, e dalla legge n. 241/1990 sull’azione amministrativa.

Teoria Generale del Diritto / Premessa Generale

Il soccorso istruttorio si basa sull’idea che l’Amministrazione debba agire in modo da favorire la partecipazione dei cittadini ai procedimenti amministrativi, consentendo loro di rimediare a errori formali o omissioni non sostanziali senza essere automaticamente esclusi.

Norme Relative alla Teoria

  • Art. 71 del D.Lgs. 50/2016: Stabilisce le condizioni per l’esercizio del soccorso istruttorio nel contesto dei contratti pubblici, applicabile per analogia ai concorsi pubblici.
  • Legge n. 241/1990: Norma che regola l’attività amministrativa e prevede la possibilità di correzione di errori materiali o omissioni da parte dei partecipanti ai procedimenti.

Esempi Concreti

Nel caso specifico menzionato, se un candidato ha erroneamente dichiarato di non possedere la condotta incensurabile, ma in realtà la possiede, può richiedere all’amministrazione di attivare il soccorso istruttorio per correggere tale dichiarazione. L’amministrazione, valutata la non sostanzialità dell’errore e l’assenza di dolo o mala fede, dovrebbe consentire la correzione.

Cosa Fare se l’Amministrazione Non Accetta la Richiesta

Se l’amministrazione rifiuta ingiustificatamente la richiesta di soccorso istruttorio, il candidato può:

  1. Presentare un ricorso gerarchico all’ente superiore.
  2. Rivolgersi al difensore civico (ombudsman) se presente nella propria regione.
  3. Presentare un ricorso al TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) competente per territorio, entro 60 giorni dalla comunicazione del rifiuto.

Conclusione

Il soccorso istruttorio rappresenta uno strumento importante per garantire la partecipazione ai procedimenti amministrativi, consentendo la correzione di errori non sostanziali. In caso di rifiuto ingiustificato da parte dell’amministrazione, esistono vie legali per contestare tale decisione.

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Bibliografia

È possibile che un candidato a un concorso pubblico attivi il soccorso istruttorio per correggere un requisito indicato in modo errato nella domanda, ma la possibilità e le modalità dipendono da vari fattori, in particolare dalla natura dell’errore.

1. La possibilità di Soccorso Istruttorio

Il soccorso istruttorio (basato principalmente sull’art. 6, comma 1, lett. b), della Legge n. 241/1990) è un principio generale del procedimento amministrativo, applicabile anche ai concorsi pubblici, che impone all’Amministrazione di invitare il candidato a regolarizzare o integrare la documentazione o le dichiarazioni inesatte o incomplete.

  • Errori sanabili: La giurisprudenza tende ad ammettere il soccorso istruttorio per irregolarità, incompletezze o errori materiali non essenziali, soprattutto quando la buona fede del candidato è evidente o l’errore è riconoscibile e facilmente superabile sulla base degli atti già presentati.
    • Esempio nel tuo caso: La dichiarazione di “non possedere la condotta incensurabile” quando in realtà la si possiede è un errore materiale grave, ma se il requisito è oggettivamente posseduto e l’errore è dovuto a una svista (come un errore di compilazione su un modulo), in linea di principio, potrebbe rientrare nei casi in cui l’Amministrazione è tenuta ad attivare il soccorso istruttorio per chiedere una rettifica, in ossequio al principio del favor partecipationis e di buon andamento. L’errore, in questo caso, non comporta l’aggiunta di un requisito mancante, ma la rettifica di una dichiarazione non veritiera in senso “negativo” per il candidato.
  • Limiti al Soccorso Istruttorio: Il soccorso istruttorio non può essere attivato se:
    • L’errore implica la mancanza oggettiva di un requisito di ammissione.
    • La dichiarazione costituisce una falsità intesa come dichiarazione mendace consapevole (che può comportare conseguenze penali e la decadenza dai benefici). Nel tuo esempio, se il candidato possedeva la condotta incensurabile ma ha dichiarato il contrario, si tratta più di un errore che di una falsità volontaria e intenzionale.
    • Sanare l’errore violerebbe la par condicio tra i candidati (ad esempio, consentire di dichiarare un requisito di partecipazione o un titolo valutabile mai indicato a termini scaduti).

2. Cosa fare se l’Amministrazione non accetta la richiesta

Se l’Amministrazione decide di escludere il candidato sulla base della dichiarazione erronea e non accetta la richiesta di soccorso istruttorio:

  1. Richiesta formale e motivata: Il primo passo è presentare una richiesta formale e motivata di soccorso istruttorio e di riesame del provvedimento (se già escluso), evidenziando la natura materiale e involontaria dell’errore e fornendo contestualmente la documentazione o la rettifica necessaria (ad esempio, l’autocertificazione corretta).
  2. Impugnazione: Se l’Amministrazione rigetta esplicitamente la richiesta o procede con l’esclusione definitiva, il candidato ha la possibilità di impugnare il provvedimento di esclusione di fronte al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR), entro i termini di legge (generalmente 60 giorni dalla comunicazione dell’esclusione).

L’obiettivo del ricorso sarebbe dimostrare che:

  • L’errore era un mero errore materiale o formale (es. errore di clic o di trascrizione).
  • Il requisito (la condotta incensurabile) era oggettivamente posseduto al momento della domanda.
  • L’Amministrazione ha violato l’obbligo di attivare il soccorso istruttorio in presenza di un’incertezza facilmente superabile, anche in virtù del fatto che il requisito era, nei fatti, posseduto.

Dato che si tratta di un campo complesso e in continua evoluzione giurisprudenziale, è fortemente raccomandato rivolgersi a un avvocato amministrativista per valutare la specifica situazione e l’opportunità di un’azione legale.

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