Il gestore di un esercizio di somministrazione chiede come fare per effettuare la somministrazione oltre che nel locale autorizzato anche in altro locale adiacente ma non comunicante limitatamente al periodo natalizio quindi per circa un mese e mezzo. E’ possibile? Cosa suggerirgli?
La domanda è: l’unità locale al civico 1 è da considerare un’unica unità locale insieme al civico 2? Per come siamo abituati ad intendere gli esercizi commerciali, la superficie di vendita/somministrazione del civico 1 non sarebbe da imputare all’ esercizio del civico 2 ma rappresenterebbe un’unità produttiva sé stante: altro ingresso distante dal primo. In questo caso occorrerebbe una SCIA autonoma per avvio di seconda unità locale. Magari, nell’unità locale del civico 2 potrebbe essere approntato un bancone minimo dove l’esercente riversa prodotti provenienti dall’unità locale principale.
Resta inteso che è difficile tracciare il confine certo di un’unica “unità locale”. Al limite potrebbe essere anche considerata una sola unità locale con la somma della superficie di somministrazione (come per il dehor estivo) ma, sicuramente, se al civico 2 c’è solo uno spazio vuoto con tavole e sedie, si apre un precedente difficile da gestire in futuro. Nel caso sarebbe solo un aumento di superficie della somm.ne e non una nuova unità locale. TUTTO È DA VEDERE NEI PARTICOLARI: QUANTA DISTANZA, EFFETTIVA ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO.
Al fine di poter percorre questa ipotesi, potrebbe essere usato, come aiuto, il giudizio di fattibilità espresso dalla CCIAA. Puoi contattere la CCIAA chiedendo se l’ipotesi è iscrivibile come unica unità locale di impresa: unica unità locale / unica SCIA. Se la risposta fosse sì, allora il comune si metterebbe meglio al riparo da controinteressati che potrebbero storcere il naso.