Spettacolo viaggiante: cessione ramo d'azienda o cessione attrazione?

Buongiorno,

un operatore dello spettacolo viaggiante ha trasmesso copia di scrittura privata con firme non autenticate da un notaio, ma registrata esclusivamente all’Agenzia delle Entrate con la quale cede ad un altro esercente alcune attrazioni, identificandole come “ramo d’azienda”.
Nella scrittura dichiara di cedere anche i diritti e anzianità di partecipazione maturati in alcuni comuni, compreso il nostro.
Chiedo quindi se una o più attrazioni possano essere considerate un ramo d’azienda o sono semplici beni strumentali per l’esercizio dell’attività (e quindi se sia possibile cedere i diritti maturati con l’utilizzo di tali attrazioni)
Nel caso si tratti di cessione di ramo d’azienda, è sufficiente la scrittura privata descritta o è necessario che il contratto venga stipulato presso un notaio?

Grazie

Virna Seravalle

E’ un problema ricorrente. Nel caso che citi posso accadere entrambe le modalità Molto spesso Tizio cede un’attrazione e lo fa come mera vendita di attrezzatura. Altre volte sono vengono ceduti i rai di azienda comprendenti anche le attrazioni. Ci stanno entrambe le ipotesi. Quando e se ricorrono i presupposti per considerare la cessione di ramo d’azienda, a parere mio, occorre necessariamente l’atto pubblico (notaio). Se non c’è l’atto pubblico (oppure autenticazione) allora non è un trasferimento di azienda. O meglio, lo è ma è stato fatto in violazione del codice civile.

In conclusione, io non darei corso al “trasferimento di ramo di azienda” e lo considererei come vendita di attrezzatura. Magari, ai fini delle trasmissione delle utilità connesse (presenze ecc.) è la stessa cosa, questo dipende dalle prassi comunali