Stampa della posta giunta a mezzo pec

Salve.
Com’è noto la posta giunge in genere in formato pdf e pdf.p7m.
Per evitare spreco di carta, quale stampare dei due formati?
Voglio dire qual’è il formato più attendibile da stampare per formare il fascicolo cartaceo?
Grazie per le risposte

A prescindere dal formato, dovranno essere valutati i documenti strettamente necessari ed utili ai fini del procedimento a cui i medesimi siano correlati.
L’apposizione della timbratura di protocollo informatico mediante un eventuale software gestionale inoltre dovrebbe opportunamente differenziare i documenti firmati digitalmente o meno.

Sarebbe ovviamente più semplice terminare l’utilizzo del cartaceo e passare al digitale.

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Buongiorno
Da noi il digitale ancora non è una realtà.
Non apponiamo il protocollo in modo digitale ma con timbro come una volta.
Si comprendo che i documenti devono essere valutati.
Pertanto e mi scusi, non ho compreso la risposta che riformulo:
dopo la valutazione ed atteso che trattasi degli stessi atti, si stampano quelli in pdf o quelli pdf.p7m?

Hai provato a stampare un documento in formato .pdf.p7m?
Che differenza c’è rispetto alla stampa dello stesso documento in formato .pdf?

Non riesco a notare differenza, se non, a volte ,quando il formato p7m riporta, a lato, il numero di protocollo ma non sempre. Sul p7m dovrebbe esserci la firma digitale? E qundi dovrei stampare anche i certificati … non capisco. Per il momento cerco di comprendere di cosa deve essere formato il documento cartaceo al fine di non sprecare carta, facendo inutili duplicati. Del resto sò che la Cassazione sez. Unite Civili, sentenza n. 10266/2018 pare abbia affermato che non ci sono in dottrina e prassi, elementi per ritenere che il formato Cades (p7m) sia più affidabile del formato Pades (pdf) .

Ti sei risposto da solo… :roll_eyes:
Certo che non c’è nessuna differenza. Un documento in formato .pdf.p7m è semplicemente un documento .pdf a cui è stata apposta una firma digitale che - in parole povere - ha determinato una sorta di “blocco” del documento.
Dopo la rimozione del “blocco” tramite software installato o tramite applicazione online, torna ad essere disponibile e stampabile il documento .pdf originario.

I documenti digitali ricevuti tramite protocollo possono essere stampati per comodità (ma solo le parti strettamente necessarie), ma una protocollazione efficiente presuppone ovviamente che venga comunque sempre conservato il file digitale originario, che potrà essere consultato nel caso ce ne fosse bisogno.

Ok grazie. Ora le cose mi sono più chiare nel senso che si stampa o l’uno o l’altro formato.
L’importante è conservare i files digitali.