Buongiorno, avrei cortesemente bisogno di avere un vostro parere sul significato di subingresso in un’ipotesi particolare che ci è capitata in ufficio. Caio ha un negozio di cartoleria e all’interno una slot machine per la quale ha presentato corretta scia giochi. Tizio subentra per acquisto nell’azienda di Caio; nell’atto notarile viene fatto espressamente riferimento alla licenza di commercio fisso in esercizio di vicinato, mentre con una sorta di clausola residuale viene scritto che nell’atto di compravendita sono ricomprese tutte le licenze o autorizzazioni non espressamente richiamate. Quindi la scia giochi non viene espressamente menzionata. Succede che Tizio subito dopo la redazione dell’atto notarile a gennaio presenta una scia di vicinato per subingresso in seguito ad acquisto d’azienda ma non presenta la scia giochi, che invia al comune solamente 10 mesi dopo, dicendo che si tratta comunque di subingresso perché vi è “continuità amministrativa” con la ditta precedente. A nostro avviso pare difficile condividere questa interpretazione, in quanto siamo propenso a considerarla come nuova attività. Voi cosa ne pensate?
Tizio non ha tutti i torti ma ha comunque sbagliato.
E’ vero che non si comprano le licenze. Si vende e si compra l’azienda. A fronte del trasferimento di azienda con tutti i crismi legali (atto pubblico), l’avente causa si sostituisce nella situazione giuridica complessiva aziendale del dante causa. La PA, se il subentrante ha i requisiti personali previsti dalla legge, prende atto della sostituzione e avalla il c.d. subingresso, cioè richiama titoli abilitativi in capo al precedente imprenditore e li trasferisce, d’ufficio, nella titolarità del nuovo. Tuttavia, la legge vuole che anche in questo caso occorra una procedura amministrativa specifica. La procedura del subingresso è una mera “comunicazione”, ma sempre procedura obbligatoria è. A fronte della comunicazione, la PA ne prende atto in modo tacito e aggiorna il suo back-office.
Nel tuo caso, Tizio, non ha “comunicato” il subingresso nel ramo d’azienda “giochi”. Quindi, non ha dichiarato di avere i requisiti morali TULPS: condizione necessaria per l’esercizio. Diciamo che si può ritenere che abbia esercitato senza titolo abilitativo.
Puoi anche avallare l’ipotesi della comunicazione di subingresso tardivo (non vedo termini di decadenza legali) ma, contemporaneamente, se il soggetto avesse continuato l’esercizio del gioco in questi 10 mesi, andrebbe sanzionato per esercizio senza titolo.
Se accerti la dismissione del gioco e il successivo riaggancio alla rete telematica dopo 10 mesi, allora potresti anche prendere atto che siamo di fronte ad un’ipotesi di avvio ex novo
Sicuramente vero, ma troverei personalmente oneroso dimostrarlo oltre a creare reali complicazioni dando seguito ai provvedimenti del caso.
La PM non può verificare in autonomia introiti pregressi dell’attività ed accertare l’utilizzo degli apparecchi nei 10 mesi.
Scrivi all’Ag.ADM relativamente a chi gestisce il c.d. RIES:
https://www.adm.gov.it/portale/monopoli/giochi/apparecchi_intr/elenco_soggetti_ries