Subingresso esercizio vicinato senza atto notarile

Buongiorno,

agli atti dell’ufficio, relativamente ad un medesimo locale, risultano i seguenti titoli risalenti agli anni 90:
licenza per la somministrazione alimenti e bevande,
autorizzazione esercizio di vicinato,
rivendita generi di monopolio (con licenza gestita direttamente dai Monopoli).

Informalmente ci è arrivato la copia dell’atto di subingresso autenticato da un notaio, dove è prevista la cessione dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande e mai viene fatta menzione dell’esercizio di vicinato.

Nonostante questo è arrivata la comunicazione di subingresso solo in esercizio di vicinato (al quale non è stato allegato l’atto del notaio in quanto registrato).

Poichè dalla mail informale sappiamo che questo titolo non è presente nell’atto del notaio, agendo come ufficio commercio in vigilanza, dobbiamo fare qualcosa in quanto il subingresso è incongruente con l’atto del notaio?

Grazie

Virna Seravalle

È difficile da decifrare. Aspetti privatistici si mescolano a quelli amministrativi. In ogni caso, teoria vorrebbe che il contratto abbia un oggetto bene definito: l’intera azienda o uno o più rami d’azienda. L’oggetto del contratto è ciò che è rilevante a prescindere dal riferimento ai titoli abilitativi, quelli sono conseguenti. Non si vendono i titoli ma l’azienda o il ramo d’azienda, il subingresso amministrativo sarebbe ok anche in assenza de riferimento preciso dei titoli. Con questa chiave di lettura verifica che il trasferimento d’zienda sia totale. Se il ramo d’azienda “commercio al dettaglio” non è stato oggetto del contratto, allora, limitatamente a quello, sarà una SCIA di avvio attività, poco male