I princìpi del risultato e di buona fede non possono tradursi nell’imposizione all’operatore privato di un onere tendente a superare il vizio del provvedimento prima dello svolgimento della gara. - Giurisprudenzappalti I princìpi del risultato e di buona fede non possono tradursi nell’imposizione all’operatore privato di un onere tendente a superare il vizio del provvedimento prima dello svolgimento della gara. - Giurisprudenzappalti
I PRINCIPI DI RISULTATO E BUONA FEDE NEL DIRITTO AMMINISTRATIVO E DEI CONTRATTI PUBBLICI
CONTENUTO
Nel contesto del diritto amministrativo e dei contratti pubblici, i principi di risultato e buona fede giocano un ruolo cruciale nel garantire che l’azione amministrativa e i comportamenti delle parti siano orientati al raggiungimento degli obiettivi stabiliti dalla legge. Questi principi sono stati recentemente codificati nel Decreto Legislativo 36/2023, che ha riformato il Codice dei contratti pubblici.
Il principio di risultato, sancito dall’art. 1 del d.lgs. 36/2023, impone che l’azione pubblica non si limiti a una mera formalità, ma persegua concretamente gli scopi previsti dalla normativa. Ciò significa che ogni atto amministrativo deve essere funzionale e giustificato, evitando disfunzioni o atti privi di presupposti legali. Questo principio mira a garantire che le risorse pubbliche siano utilizzate in modo efficace e che gli obiettivi di interesse pubblico siano raggiunti.
D’altro canto, il principio di buona fede, codificato nell’art. 5 dello stesso decreto, richiede che le parti coinvolte nei contratti pubblici agiscano con correttezza e trasparenza. Questo implica l’obbligo di evitare omissioni o fornire informazioni inesatte che possano compromettere la valutazione dell’amministrazione. La buona fede si traduce in un rapporto di leale collaborazione tra pubblico e privato, come evidenziato dalla giurisprudenza, in particolare dalla sentenza del Consiglio di Stato n. 10744/2023.
È importante sottolineare che questi principi non impongono oneri al privato per sanare vizi prima della gara, ma richiedono un comportamento responsabile e collaborativo durante tutto il procedimento di gara e di esecuzione del contratto.
CONCLUSIONI
In sintesi, i principi di risultato e buona fede rappresentano fondamentali linee guida per l’azione amministrativa e i contratti pubblici. Essi non solo promuovono l’efficienza e la trasparenza, ma anche la fiducia tra le parti coinvolte, contribuendo a un sistema di contratti pubblici più equo e responsabile.
IMPLICAZIONI PER IL DIPENDENTE PUBBLICO / CONCORSISTA
Per i dipendenti pubblici e i concorsisti, la comprensione e l’applicazione di questi principi sono essenziali. Essi devono essere in grado di valutare le azioni amministrative non solo in termini di conformità normativa, ma anche di efficacia e correttezza. La capacità di operare in un contesto di leale collaborazione e di perseguire risultati concreti sarà un valore aggiunto nella loro carriera.
PAROLE CHIAVE
Principio di risultato, principio di buona fede, diritto amministrativo, contratti pubblici, leale collaborazione, Decreto Legislativo 36/2023.
ELENCO RIFERIMENTI NORMATIVI
- Decreto Legislativo 36/2023, art. 1 - Principio di risultato.
- Decreto Legislativo 36/2023, art. 5 - Principio di buona fede.
- Consiglio di Stato, sentenza n. 10744/2023.
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