TAR Lazio: demolizione o sanzione pecuniaria? Quando si può fiscalizzare un abuso edilizio - LavoriPubblici TAR Lazio: demolizione o sanzione pecuniaria? Quando si può fiscalizzare un abuso edilizio - LavoriPubblici
L’ABUSO EDILIZIO E LA SANZIONE: RIFLESSIONI SULLA SENTENZA DEL TAR LAZIO N. 16587/2025
CONTENUTO
Il TAR Lazio, con la sentenza n. 16587/2025, ha chiarito un aspetto cruciale riguardante l’abuso edilizio: la possibilità di sanare un’opera abusiva è subordinata all’ottenimento di un titolo edilizio valido. In assenza di tale titolo, l’amministrazione è obbligata a emettere un ordine di demolizione, come previsto dall’art. 31 del D.P.R. 380/2001, noto come Testo Unico dell’Edilizia. Questo articolo stabilisce che, in caso di violazione delle norme edilizie, l’ente locale deve intervenire per ripristinare la legalità.
Un’importante novità introdotta dalla legge 164/2014 è la possibilità di applicare una sanzione pecuniaria sostitutiva della demolizione, prevista al comma 4-bis dell’art. 31 TUE. Tuttavia, il TAR ha specificato che tale sanzione non può essere applicata retroattivamente a fatti che si sono verificati prima dell’entrata in vigore della legge, come confermato anche dalla sentenza n. 8256/2025 del Consiglio di Stato. Questo significa che i privati che hanno realizzato opere abusive prima della legge non possono beneficiare di questa possibilità di sanatoria.
Inoltre, la sentenza sottolinea che il privato ha l’onere di dimostrare la legittimità dello stato legittimo dell’opera. Il semplice decorso del tempo non è sufficiente a sanare l’abuso, ribadendo così il principio secondo cui la legalità edilizia deve essere sempre rispettata. È interessante notare che anche il progettista può essere destinatario dell’ordine di demolizione se risulta coinvolto nella presentazione di titoli edilizi illegittimi, evidenziando la responsabilità condivisa tra committente e professionista.
CONCLUSIONI
La sentenza n. 16587/2025 del TAR Lazio rappresenta un importante punto di riferimento per la gestione degli abusi edilizi. Essa riafferma la necessità di un titolo edilizio valido per la sanatoria e chiarisce i limiti temporali della sanzione pecuniaria. La responsabilità non è solo del privato, ma coinvolge anche i professionisti del settore, rendendo il sistema edilizio più rigoroso e rispettoso delle norme.
IMPLICAZIONI PER IL DIPENDENTE PUBBLICO / CONCORSISTA
Per i dipendenti pubblici e i concorsisti, è fondamentale comprendere le implicazioni di queste normative. La gestione degli abusi edilizi richiede una conoscenza approfondita delle leggi vigenti e delle procedure da seguire. La consapevolezza delle responsabilità legate alla presentazione di titoli edilizi e alla gestione delle pratiche di sanatoria è cruciale per evitare contenziosi e garantire il rispetto delle normative.
PAROLE CHIAVE
Abuso edilizio, sanatoria, titolo edilizio, Testo Unico Edilizia, sanzione pecuniaria, responsabilità professionale, TAR Lazio.
ELENCO RIFERIMENTI NORMATIVI
- D.P.R. 380/2001 - Testo Unico dell’Edilizia.
- Legge 164/2014 - Modifiche al Testo Unico dell’Edilizia.
- Sentenza TAR Lazio n. 16587/2025.
- Sentenza Consiglio di Stato n. 8256/2025.

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