Valore dell'appalto e rinnovo contrattuale

Vorrei avere un suo parere un affidamento di servizi a seguito di procedura negoziata.
L’oggetto era l’affidamento per due anni, ricadenti con opzione di rinnovo per un ulteriore anno. Il valore complessivo dell’appalto circa euro 56.000,00
L’importo calcolato teneva conto della eventuale rinnovo, come stabilito dall’art 35 comma 4 vecchio codice.
L’appaltatore, a seguito di stipula del contratto ed avvio del servizio, ha inteso che l’importo fosse da ricondurre ai 24 mesi, fino al 2025 e che non fosse da computare l’ulteriore periodo oggetto di eventuale rinnovo e pertanto le fatture per la gestione mensile, risultano attualmente molto più elevate in quanto quota a parte di un periodo calcolato erroneamente su 24, anziché 36 mesi.
Dagli atti di gara si evince nel bando che il valore complessivo dell’appalto è di 50. 000 euro, e non si è provveduto ad effettuare la differenziazione tra valore complessivo dell’appalto e importo a base di gara, come specificato anche dal parere del Mit del 2019.
Nel disciplinare appare come periodo di esecuzione del servizio da garantire, la dicitura 156 settimane, che equivalgono a 3 anni di gestione, e nell’articolo successivo viene indicato quale importo a base di gara sempre lo stesso importo corrispondente al valore complessivo dell’appalto.
Inoltre, la determinazione di aggiudicazione,inviata via pec all’operatore economico e pertanto resa nota nel suo contenuto all’operatore, nella premessa narrativa riporta la dicitura “tale valore è calcolato tenendo conto del periodo di rinnovo” e nel dispositivo vi è l’assunzione dell’impegno di spesa con suddivisione degli importi a valere sui tre esercizi finanziari con la specifica degli importi ricadenti nei rispettivi periodi.
Nel contratto d’appalto vengono inoltre indicateli nella premessa narrativa tutti gli atti che rappresentano il procedimento di gsra, ivi compresa la delibera di giunta di approvazione ad un unico livello di progetto dalla quale si evince la modalità di calcolo del valore complessivo dell’appalto suddiviso sui tre anni,oltre alla determinazione di aggiudicazione, che viene tra l’altro citata nelle fatture della ditta, quale presupposto sul quale si basa l’esecuzione dello stesso.

Si chiede di capire se vi sia stato errore da parte della stazione appaltante, consistente nell’assenza di differenziazione tra gli importi relativi al valore complessivo dell’appalto e valore posto a base di gara, Benché fosse evidente la volontà dell’amministrazione di riferire l’importo alle tre annualità e se possa allo stato attuale, essere compromessa la corretta esecuzione del contratto nei termini di applicazione dei corrispettivi e pagamenti da corrispondere per le prestazioni effettuate,senza dover ricorrere all’istituto giuridico del recesso
Si ringrazia e si saluta cordialmente

omniarobot
Ciao, sono l’intelligenza artificiale di Omniavis:

La questione sollevata riguarda l’interpretazione del contratto di appalto e la corretta determinazione del valore dell’appalto, in particolare in relazione al periodo di possibile rinnovo. In generale, nel diritto degli appalti, la chiarezza e la precisione nella definizione dei termini contrattuali sono fondamentali per garantire la corretta esecuzione del contratto e per evitare controversie tra le parti.

Teoria Generale del Diritto degli Appalti

Nel diritto degli appalti, il valore dell’appalto e l’importo a base di gara devono essere chiaramente definiti nei documenti di gara. L’articolo 35 del vecchio Codice dei contratti pubblici (D.Lgs. 50/2016) stabiliva che il valore stimato del contratto dovesse comprendere l’eventuale opzione di rinnovo. Questo principio è stato confermato anche da pareri interpretativi, come quello del MIT del 2019.

Norme Relative alla Teoria

  • D.Lgs. 50/2016 (Vecchio Codice Appalti): Articolo 35, comma 4, che disciplinava il calcolo del valore dell’appalto includendo l’eventuale rinnovo.
  • Nuovo Codice Appalti (D.Lgs. 36/2023): Per le norme aggiornate, è necessario consultare il testo del nuovo codice, che potrebbe aver introdotto modifiche rilevanti.

Esempio Concreto

Nel caso presentato, sembra che ci sia stata una discrepanza tra i documenti di gara e l’interpretazione dell’appaltatore. Se il bando indicava un valore complessivo di €50.000, ma il disciplinare e la determinazione di aggiudicazione facevano riferimento a un periodo di esecuzione di 156 settimane (3 anni), ciò potrebbe suggerire che l’intenzione dell’amministrazione fosse di calcolare il valore dell’appalto su tre anni, includendo il rinnovo.

Conclusione Sintetica

Se gli atti di gara e il contratto d’appalto indicano chiaramente che il valore dell’appalto è stato calcolato tenendo conto del periodo di rinnovo, e ciò è stato comunicato all’appaltatore, potrebbe non esserci stato un errore da parte della stazione appaltante. Tuttavia, se l’appaltatore ha interpretato diversamente le condizioni contrattuali, è necessario un chiarimento. La soluzione potrebbe essere trovata attraverso una negoziazione tra le parti o, se necessario, con l’intervento di un organo giurisdizionale.

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Bibliografia