Lombardia.
L’amministrazione provinciale vorrebbe mettere a bando il servizio di vendita di alimenti (presumo panini, pizze, ecc.) su un area esterna di pertinenza di istituti scolastici.
Secondo voi è possibile e con quale percorso abilitativo?
Grazie mille.
Nello specifico, in quali modalità viene ipotizzato l’esercizio di tale attività? Tramite struttura fissa a gazebo di proprietà comunale, ovvero su posteggio in area pubblica?
Comunque come già indicato servirà un bando apposito per attribuire la concessione delle aree.
Buongiorno,
non ho particolari dettagli. Ma suppongo che verrà data un’area esterna di pertinenza dell’istituto scolastico (però su suolo privato e quindi non è commercio su AAPP), mediante un mezzo attrezzato dell’impresa.
Però, a parte la questione “bando” (o comunque una qualche evidenza pubblica), vorrei capire meglio che abilitazione potrebbe avere l’impresa che poi eserciterebbe una attività del genere: itinerante, commercio al domicilio, esercizio di vicinato, o altro?
Se sei in Lombardia:
Nella definizione di “commercio su aree pubbliche” rientrano anche l’attività di vendita di merci al dettaglio e la somministrazione di alimenti e bevande effettuate su aree private delle quali IL COMUNE abbia la disponibilità sulla base di apposita convenzione o di altro atto idoneo, attrezzate o meno, coperte o scoperte.
Si individua quindi un “posteggio” che viene dato in concessione all’operatore autorizzato all’esercizio dell’attività commerciale su aree pubbliche.
Le attività commerciali, anche a carattere temporaneo, svolte su area privata di cui IL COMUNE non ha la disponibilità, sono disciplinate dalle norme in materia di commercio al dettaglio in sede fissa.
Vedi anche qua:
Si, non ho dubbio che non sia commercio su AAPP, ma tale autorizzazione consente anche la vendita al domicilio del consumatore nonché nei locali ove questi si trovi per motivi di lavoro. Pertanto qualcuno suppone che un itinerante possa comunque essere un’autorizzazione valida in questo frangente.
La mia domanda era appunto per capire e focalizzare meglio chi e in che modalità potesse essere permessa una simile attività commerciale, trattandosi poi di una postazione all’aperto su area privata di un’istituto di istruzione superiore ed è per questo motivo che la Provincia ci ha posto la questione. Se fosse stata all’iterno, ovviamente, si era nell’ambito di attività commerciale o artigianale in sede fissa
Si, qui siamo su un’area privata non nella disponibilità comunale (ma della Provincia).
Essendo però all’aperto, probabilmente con un automezzo attrezzato, che abilitazione dovrebbe avere?
Se la vendita fosse rivolta esclusivamente a favore di coloro che hanno titolo ad accedere alla scuola, potrebbe configurarsi un’ipotesi di spaccio interno (art. 66 D.L.vo 59/2010), subordinato a SCIA.
Da studiare per la circostanza che non si utilizzerebbe un locale vero e proprio, bensì (presumibilmente) un veicolo attrezzato…
Si, la vendita sarebbe sicuramente indirizzata agli utenti della scuola. Però su area esterna vorrei capire se (e come) sia possibile
La modalità del commercio al domicilio del consumatore è una ipotesi che lascia molti margini interpretativi. Se questa avvenisse nel piazzale di un’azienda per i dipendenti di quella azienda non la reputerei illegittima. Tuttavia, affinché si possa parlare di domicilio, occorre che il nesso luogo/soggetto sia retto da un interesse rilevante, tangibile e non meramente occasionale. Reputare domicilio la presenza in una bottega, è una forzatura