Un centro missionario organizza vendita caldarroste per raccogliere fondi da devolvere ad una missione in bolivia. Ha richiesto solo occupazione suolo pubblico. Non è soggetto al possesso dei requisiti professionali. La mancata presentazione di scia non asseverata, comporta la sanzione di 5.000 euro?
Probabilmente il centro missionario rientra tra gli Enti del Terzo Settore di cui al D.L.vo 117/2017 e quindi per la vendita di caldarroste potrebbe avvalersi della facoltà prevista dal secondo comma dell’art. 70 del medesimo decreto.
Per la violazione che ipotizzi (spero solo in teoria), ti riferisci alla mancata notifica all’ASL ai sensi dell’art. 6 del Regolamento (CE) N. 852/2004, oppure a qualche norma regionale? Quale?
Grazie per la risposta. Esatto è considerato terzo settore. Però la deroga all’obbligo di scia non asseverata che poi ricomprende anche la nia sanitaria che il suap manda all’asl, che io sappia c’è solo se l’evento e’ ricompreso all’interno di altra manifestazione autorizzata. Per i 5.000 euro mi riferisco alla sanzione per somministrazione senza autorizzazione/scia. Approfondisco ulteriormente le fonti da te citate e rispetto alle quale non si prescinde dall’obbligo di scia. Ti sarei grato se mi aiuti a ritenere che la sola autorizzazione per occupare suolo pubblico sia sufficiente. Purtroppo c’è stato un esposto e devo concludere se c’è sanzione oppure no.
Purtroppo temo che la concessione ad occupare suolo pubblico non sia sufficiente a legittimare anche la somministrazione temporanea.
Poi bisognerebbe leggere con attenzione quello che era scritto nella domanda per l’occupazione di suolo pubblico presentata dal centro missionario, se era specificato quali erano le loro finalità (vendita di caldarroste per beneficenza), se la domanda conteneva già tutti gli elementi per ritenerla - quantomeno in modo sostanziale anche se non “formale” - una segnalazione di inizio attività…
Però mi domando: l’ufficio che ha istruito la pratica per il rilascio della concessione per l’occupazione di suolo pubblico non ha informato il richiedente che per l’attività prevista esistevano altre disposizioni di legge da rispettare?
Infatti il problema è proprio la concessione che indica genericamente…per vendita beneficenza… senza specificare la somministrazione, altrimenti sarebbe forse scusabile tramite scritto difensivi. Grazie del confronto