Verifica locale commerciale

Buonasera, mi chiamo Daniele, vi scrivo per porvi la seguente questione.
Il Comune in cui lavoro ha affidato un locale per lo svolgimento di un’attività di punto informazione, la quale in aggiunta prevede la vendita di souvenir e prodotti alimentari tipici confezionati. La società che ha ricevuto in gestione tale locale ha presentato la scia per l’attività commerciale di vendita di prodotti alimentari e non alimentari; nella scia viene dichiarato che i locali di esercizio hanno rispettato i regolamenti di polizia urbana e annonaria, di igiene e sanità, edilizi e le norme irbanistiche e quelle relative alla destinazione d’uso. La domanda che mi pongo è, come posso verificare che i locali commerciali rispettino tutte queste disposizioni regolamentari? Forse con l’agibilità?
Grazie e cordiali saluti.

Sono locali di proprietà del Comune, che il Comune ha affidato in gestione a terzi. Ci mancherebbe altro che i locali non rispettassero i regolamenti di polizia urbana e annonaria, di igiene e sanità, edilizi e le norme urbanistiche e quelle relative alla destinazione d’uso…

Piuttosto, verificherei che nel contratto di affidamento in gestione fosse previsto anche l’avvio di un’attività di commercio di prodotti alimentari e non alimentari.

Nel contratto di concessione si parla solo di attività di gestione dei servizi turistici, della comunicazione e informazione turistica.

La concessione di tali locali, laddove non si tratti di contratto di affidamento di servizio in base al vigente codice dei contratti pubblici, trattandosi pertanto di beni pubblici, deve essere sottesa ad un apposito avviso ad evidenza pubblica.

Laddove né l’avviso in merito, né il contratto stipulato faccia alcuna menzione alla possibilità di utilizzare i locali ai fini dell’esercizio di attività commerciale intestata direttamente all’impresa in questione, neanche per piccolo bookshop come spesso avviene nei punti di informazione, e non esista alcun atto o documento formale successivi atti a confermare tale possibilità, chiaramente le possibilità sono due:

  • l’attività commerciale non è ammessa a prescindere; questo soprattutto in virtù della procedura medesima di concessione, in quanto, laddove fosse invece stata resa nota con avviso pubblico la possibilità di effettuare attività commerciale nei locali, questo avrebbe potuto destare l’interesse di altre imprese che avrebbero potuto quindi partecipare trasmettendo proposte in merito;
  • l’attività commerciale è ammessa, ma deve necessariamente rispettare la totalità dei requisiti stabiliti dalla normativa nazionale, regionale e locale in merito. Tra cui come già accennato, i requisiti soggettivi dell’impresa, l’agibilità e la destinazione d’uso dei locali. A tal fine quindi dovrà essere verificato, mediante visura catastale ed estrazione del titolo edilizio esistente, se i locali siano stati abilitati per svolgere l’attività commerciale, ovvero se la stessa sia ammessa nei limiti della superficie dichiarata, senza trascendere la destinazione d’uso esistente. Su questo può dare riscontro l’ufficio competente in loco per edilizia ed urbanistica.

Resta comunque inteso che la concessione, come tale, doveva essere preceduta da avviso pubblico, ovvero in subordine l’intera procedura sarebbe potuta essere trattata come affidamento di servizio.