Zona gialla - eventi pubblici ammessi

L’ amministrazione del mio Comune (siamo in zona gialla) vorrebbe organizzare, nel quadro delle celebrazioni per il 2 giugno, un evento cosi’ caratterizzato :
-utilizzazione di un giardino pubblico (non delimitato) per la consegna della costituzione ai neo diciottenni ( una trentina) con collocazione di sedie opportunamente distanziate. Di fatto vi sarebbe una pre-assegnazione dei posti solo per i diciottenni invitati ma trattandosi di una cerimonia aperta al pubblico, all’ area avrebbe accesso anche un pubblico indistinto , pur limitato al numero delle sedie predisposte.
Si tratterebbe di un evento conforme alle regole stabilite dal DL 5
2/2021 o si ravvisano criticita’ ?

In altra data si terrebbe, nello stesso luogo, la presentazione di un libro . Fatttibile o rientriamo nel concetto dei “convegni” , ammessi solo dal 1° luglio ?

Siamo di fronte ad un evento di difficile collocazione amministrativa.

Potrebbe essere inquadrato come una semplice cerimonia ma se così fosse, sarebbe sicuramente vietata. Vedi art. 13 e 16 del DPCM incrociando con il DL 52/21 dove non vengono rammentate in nessun modo (l’art. 7 del DL apre a fiere e convegni ma non a cerimonie). Tuttavia, la cerimonia, a parere mio, presuppone un evento di difficile controllo dove le persone finirebbero per intrecciarsi e interagire.

Potrebbe essere paragonato ad un convegno anche se il convegno presuppone un’organizzazione di staff e di pubblico la cui complessità è sicuramente estranea all’ipotesi prospettata. In ogni caso, il convegno potrebbe calzare: persone sedute che ascoltano un relatore. Qua si andrebbe al 01/07.

Con un po’ di libertà interpretativa (quindi qualche rischio c’è) potremmo affermare che si tratti di uno spettacolo civile (un’orazione civile alla Marco Paolini) e che sono comunque rispettate tutte le condizioni previste dall’art. 5 del DL e dalle relative linee guida. Alla fine, in via sostanziale, la fattispecie calza.

INCOLLO PARTE DI UN POST PRECEDENTE: Dato che la condizione necessaria è quella di consentire solo spettatori seduti e distanzianti, va da sé che non ritengo legittima l’ipotesi dello spettacolo all’aperto, se pur con sedie davanti al palco, ma dove NON sia possibile inibire l’avvicinarsi e la permanenza di spettatori in piedi. La gestione è da vedere caso per caso. Se, ad esempio, fossimo nel mezzo di una pubblica piazza, occorrerebbero delle strutture di separazione fra un “dentro” dove trovano luogo le sedie e il “fuori”, dove gli avventori possono essere informati, vagliati, dotati di mascherina, ecc. e dove viene assegnato loro il posto oppure allontanati se non vogliono sedere. Il servizio d’ordine dovrebbe impedire che vi siano spettatori in piedi (vedi linee guida).

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rileggendo la normativa, si potrebbe considerare la consegna delle costituzioni come PUBBLICA MANIFESTAZIONE ai sensi dell’art. 10 del DPCM (da tenersi ovviamente in forma statica, magari limitata agli inviti)

Anche in questo caso occorre un certo dinamismo interpretativo. A parere mio ci può stare anche se l’art. 10 citato fa riferimento alle manifestazioni ex art. 18 TULPS, ovvero i cortei, i sit-in, pubblici dibattiti politici, sindacali e simili (i cortei ora no perché non in forma statica) dove il promotore deve darne comunicazione al Questore almeno 3 gg prima.

Alla fine, se dai il taglio del dibattito politico sociale, potrebbe anche reggere. Occorre un promotre che ne dà notizia al questore in forma scritta almeno 3 gg prima. Vedi anche gli artt. da 19 a 28 del regolamento del TULPS, il RD 635/40

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