Regime amministrativo della "Comunicazione" (comunicazioni "irregolari", richiesta di conformazione e divieto di prosecuzione attività: richiesta di chiarimenti)

Buongiorno,
rispetto al dettato normativo del Decreto legislativo 25 novembre 2016, n. 222, avrei necessità di maggiori chiarimenti sul regime amministrativo della “COMUNICAZIONE”, per sapere in cosa si differenzia dal regime della SCIA, con particolare riferimento a quei “Provvedimenti” che la Pubblica Amministrazione (il Suap del Comune, per la materia in oggetto) può adottare in presenza di COMUNICAZIONI (ad es: di subentro, di cessazione attività, ecc…), che, all’esito della fase istruttoria, risultassero “irregolari”, e dunque non evadibili dalla PA.
Altresì, vorrei conferma del fatto che sia possibile applicare (in tali ipotesi) l’art. 19, comma 3 della legge 241/1990, (Richiesta di conformazione, divieto di prosecuzione attività a seguito di mancata o insufficiente conformazione).
Ringrazio in anticipo dei chiarimenti che potranno essere forniti sul merito della questione procedimentale appena posta.
Dr. Vincenzo Coroniti

È una questione mai risolta che il legislatore ignora. Nel nostro ordinamento manca una procedura di registrazione feedback affinché il legislatore possa monitorare la qualità normativa e, se del caso, intervenire. A parte queste considerazioni generali, ne abbiamo parlato varie volte. Vedi, ad esempio, il mio post in questo topic:

A parere mio, al netto di eventuali disposizioni regionali o comunali, alla comunicazione si può applicare, genericamente, solo il DPR 445/00 rilevando su eventyali vizi formali di ricevibilità o meno.

Spesso consiglio, ad esempio, di indicare nel reg. comunale del commercio che la comunicazione di subingresso, visto il valore abilitativo di fatto, verrà trattata al pari della SCIA di avvio attività in ossequio al comma 3 dell’art. 19 della legge 241/90

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