Corsi di cucina

Buongiorno, vorrei un chiarimento.
Un mio cliente intende avviare in un locale commerciale una attività rivolta ai turisti dove saranno svolti corsi di cucina anche in varie lingue. Di fatto una volta composta la classe dei partecipanti, questi saranno ammessi nel locale, non aperto al pubblico, dotati degli indumenti idonei, e accederanno alla loro postazione dove potranno seguire attivamente le lezioni, sotto la supervisione dello Chef, preparando e cuocendo piatti prestabiliti.
Al termine il cibo cucinato dalla classe sarà consumato nel medesimo luogo. da parte dei partecipanti, con il riconoscimento finale della partecipazione al corso e il relativo pagamento delle quote.
La domanda è: che tipo di avvio attività va fatta? Deve essere oggetto anche di notifica sanitaria? Si tratta di attività di docenza o di somministrazione?

Mille grazie

I corsi di cucina non riconosciti dalla Regione come abilitanti a qualcosa (occorrerebbe un accreditamento come scuola riconosciuta) rappresentano attività di libero esercizio come qualsiasi altro corso sedicente tale. Anche io facevo corsi di fotografia nel mondo dell’associazionismo. Rammenta, in senso lato, l’art. 33 Cost. : L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento…

Se fatti nell’ambito e in promiscuità con un’attività professionale di ristorazione sarà sufficiente l’aggiorno del piano di autocontrollo.

Vedi qua per altre osservazioni:

Buonasera, forse non mi sono ben spiegata.
Il mio cliente è una azienda commerciale che opera già con partita Iva Registro Imprese e quantì’altro per altra attività in altro luogo.
In questo caso specifico, chiedevo che tipo di Scia fosse richiesto, visto che non posso intraprendere la strada dell’attività didattica, con quale formula inviare la notifica sanitaria? Ristorante? Non si tratta di pubblico esercizio perché non è aperto al pubblico e la attività viene resa su richiesta del gruppo con il calendario e l’orario richiesto dal gruppo. Il problema è che, come per tutti i corsi di cucina a fine manifestazione si mangia quello che si è cucinato. Sapete suggerirmi l’ inquadramento amministrativo (Scia) va fatta per questa attività?

Ripeto che l’attività in sé non è sottoposta a necessità abilitative. Ogni procedura abilitativa che sai SCIA o autorizzazione deve trovare esplicito riferimento in un comma di legge. L’attività didattica privata come codesta è libera. Se la finalità fosse quella di dare un titolo riconosciuto a livello legale, allora accorerebbero dei riconoscimenti regionali verso la scuola e/o l’insegnante.

Il fatto che i corsisti assaggino le loro preparazione nell’ambito dell’attività didattica non fa della fattispecie un esercizio di somministrazione.

Non escludo che qualche ASL ritenga che sia dovuta, comunque, una notifica ex Reg. CE 852/04 e un piano di autocontrollo a sé stante. Semmai puoi dare corso a questi