Casa Riposo - SUAP

Buongiorno, mi è pervenuta una richiesta di rilascio autorizzazione igienico sanitaria per locali da adibire a casa riposo anziani “Autosufficienti”. L’ASL (SISP) territorialmente competente ha espresso parere favorevole. La struttura è in Puglia. Quali altri controlli dovrebbe effettuare il SUAP oltre al parere SISP?Chi rilascia l’ autorizzazione? Responsabile SUAP o Responsabile Ambito territoriale che rilascerà autorizzazione al funzionamento?
Grazie infinite

Devi dvedere la legge regionale come indica di procedere. Il servizio comptente (che non è il SUAP) deve chiedere parere agli enti che la legge indica. Il servizio compente sarà quello individuato dal regolamento uffici e servizi

Copio e incollo un passaggio preso da questo pos come pricipio generale per il SUAP:


Il discorso sarebbe lungo. Butto giù uno spunto di riflessione (opinioni mie personali)

Il SUAP non assorbe competenze e, in teoria, non ne ha nessuna. Forse, fin dal principio, è stato un errore attribuire ai Comuni l’attivazione del SUAP. Questo ha portato molte amm.ni a snobbare il SUAP perché considerato come “cosa” comunale. Vedi anche oggi le soprintendenze con l’autorizzazione art. 21, vedi le motorizzazioni, vedi le questure, ecc. Solo dal 2016, con il decreto “madia” alcune procedure passano dal SUAP (imprese pulizie , autoriparatori) quando è dal 2010 che vigerebbe l’obbligo per qualsiasi procedura.

A parere mio, per comprendere il SUAP, è utile immaginarlo come se fosse stato attuato quale ente autonomo (e avrebbe potuto essere così). Un ente autonomo equidistante da ogni amministrazione, Comune compreso, con proprie sedi e propri uffici. Il SUAP, infatti, dovrebbe svolgere un ruolo di terzietà nel gestire, come dice la C.Cost. (376/02) “il procedimento dei procedimenti”: il SUAP è solo un modello procedimentale deputato a interfacciarsi con l’imprenditore (come fosse un’agenzia pubblica a garanzia del rispetto delle regole procedurali). È il front-office di ogni altra PA.

La scelta, comprensibilmente, è stata quella di affidare ai comuni l’istituzione del SUAP (la sussidiarietà verticale andava di moda) ma questo lo ha un po’ condizionato. Molti comuni, giustamente, hanno dato al SUAP anche delle competenze “sostanziali”, vedi il caso diffuso del servizio commercio / turismo: stesso dirigente. Va da sé che l’unico dirigente non possa chiedersi e rilasciarsi atti endo-procedimentali. Quindi, a parte le competenze comunali che sono state incentrate su un unico dirigente che regge anche il SUAP, per il resto rimangano intatte tutte le altre competenze di amm.ne attiva relativamente agli altri servizi comunali e, necessariamente, alle altre amministrazioni diverse dal comune. Da questo punto di vista, anche la legge 241/90 avrebbe dovuto essere affinata dettando delle regole ad hoc per disciplinare, come dice la c.cost. il procedimento dei procedimenti. Come ho accennato prima, un conto è la competenza, chiamiamola, “sostanziale”, e un conto è la competenza, chiamiamola, “procedurale” SUAP.

Per il resto è tutto una questione di come si attua il principio e di come si lavora. L’idea è giusta ma per farla funzionare occorrono meccanismi efficienti, occorre progettazione e competenza. Alberto ha ragione (poi uno che cita De André…). Troppo facile dire che il SUAP non funziona a prescindere. Sarebbe come dire che un’auto non funziona a prescindere: meglio carrozza e cavallo. Tutto dipende se sei in grado di costruire una macchina e farla funzionare.

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Le tue opinioni personali coincidono con le mie…in quanto diretto interessato dai procedimenti SUAP non nascondo che in alcuni casi mi sembra di trovarmi in un limbo. Sta poi alla bravura di ognuno di noi cavarsela nel miglior modo possibile, senza fare danni. Tutto potrebbe essere più lineare (e azzarderei molto efficiente) se fosse stato ente distaccato. Anche perchè gli enti locali sono sempre più in difficoltà economica e di personale. Mi ritrovo da solo a gestire SUAP & co in un comune di 35.000 abitanti.