Fine delle STABILIZZAZIONI (in particolare dirette) ex legge Madia?

Il problema dell’aggiornamento dei termini previsti dal d.lgs. 75/2017 (“legge Madia” https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legislativo:2017;75~art20!vig=) in materia di stabilizzazioni dei precari della PA (per tutti i comparti) è stato affrontato già in sede della prossima legge di bilancio 2024, ma esclusivamente in 3 emendamenti a firma di esponenti delle opposizioni che non sono passati (vedi Proroga stabilizzazioni legge MADIA in emendamenti ddl bilancio 2024 in attesa Milleproroghe)

L’ultima spiaggia sembrava rappresentata dal decreto Milleproroghe presentato oggi dal Governo, ma a giudicare dalla bozza, non se ne trova traccia.

IN TAL MODO PER I COMPARTI EXTRA FUNZIONI LOCALI (COMPARTO CHE PUO’ CONTARE SUL D.L. 44 POI LEGGE 74 DEL 2023) L’ISTITUTO SUDDETTO (IN PARTICOLARE LA STABILIZZAZIONE DIRETTA) RESTA AD OGGI LETTERA MORTA,

PUR ESSENDO RICHIAMATO PER GLI ALTRI ASPETTI DA INNUMEREVOLI ALTRE DISPOSIZIONI CHE A QUELLO SI APPOGGIANO

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aggiornamento:
e’ in corso alle commissioni parlamentari (atto Camera 1633) l’esame del ddl per la conversione del Milleproroghe ma finora si può riportare una proposta emendativa del d.lgs. 75/2017 non dei principali sindacati bensì della sola sigla USB

a livello politico poi gli emendamenti attuali proposti dalle opposizioni rispetto al ddl di conversione del d.Milleproroghe 2024 sono nell’art. 1 i seguenti in particolare: 1.60,1.61;1.125,1.127

https://documenti.camera.it/apps/emendamenti/getProposteEmendative.aspx?contenitorePortante=leg.19.eme.ac.1633&tipoSeduta=1&sedeEsame=referente&urnTestoRiferimento=urn:leg:19:1633:null:null:com:0105:referente&tipoListaEmendamenti=1

AGGIORNAMENTO:
la conversione in legge del d.l. Milleproroghe esordirà alla Camera lunedì 19 febbraio e gli emendamenti relativi alle stabilizzazioni ex riforma Madia (1.76,1.81,1.101,1.125,1.140 XIX Legislatura - Testi allegati all'ordine del giorno) non sono passati, ormai definitivamente.
A seguito di ciò è stato emesso il seguente ODG:
9/1633-A/11. Sarracino, Scotto, Gribaudo, Fossi, Laus
La Camera,
premesso che:
dopo diversi provvedimenti che
hanno comportato limitati incrementi degli
organici di solo alcune amministrazioni,
ma non hanno dato il segnale di rilancio
strutturale delle amministrazioni pubbliche, centrali e territoriali e di un conseguenziale disegno organico di nuove assunzioni, in linea con le sfide che attendono il
Paese;
il sistema delle amministrazioni pubbliche, dopo anni di tagli lineari e il pluriennale blocco delle assunzioni, sta vivendo una crisi senza precedenti. Crisi che
purtroppo rischia di incidere pesantemente
non solo sullo stato di attuazione del PNRR,
ma anche sulla stessa operatività ordinaria
di tante amministrazioni;
come rilevato dallo stesso PNRR,
nell’ultimo decennio l’evoluzione della spesa
pubblica per la parte relativa al personale,
con il blocco del turnover, ha generato una
significativa riduzione del numero dei dipendenti pubblici nel nostro Paese, con
un’incidenza sull’occupazione totale largamente inferiore rispetto alla media dei Paesi OCSE e con un’età media di 50 anni,
con solo il 4,2 per cento di età inferiore ai
30 anni. Un fattore questo che ha contribuito a determinare un crescente disallineamento tra l’insieme delle competenze
disponibili e quelle richieste dal nuovo modello economico e produttivo disegnato per
le nuove generazioni;
anche dai saldi di finanza pubblica
indicati nel DEF 2023, si evince chiaramente che non ci sono risorse per garantire
i servizi pubblici, avendo previsto una contrazione della spesa per il personale della
Pubblica Amministrazione che vuol dire
precludere le ulteriori assunzioni di cui le
amministrazioni hanno disperatamente bisogno;
entro il 2026 circa 300 mila lavoratori del settore pubblico andranno in quiescenza, numero che è destinato a salire a
circa 700 mila unità entro il 2030, provocando una ulteriore grave depauperamento
della P.A.;
inoltre, il comparto del pubblico
impiego corre il rischio di disperdere molte
delle professionalità esistenti, causa la condizione di precarietà in cui vive ancora una
percentuale consistente di tutto il personale, con l’eccessivo ricorso ai contratti a
tempo determinato. Una prassi che, oltre a
pregiudicare le legittime aspettative di un
lavoro stabile per i dipendenti pubblici
interessati, non consente un’organizzazione efficiente delle stesse amministrazioni e non favorisce processi virtuosi di
qualificazione ed aggiornamento professionale e che è stata oggetto di uno specifico
intervento censorio della Commissione europea ha intimato all’Italia di prevenire
l’abuso di contratti a tempo determinato e
ad evitare condizioni di lavoro discriminatorie nel settore pubblico,
impegna il Governo
ad adottare ogni iniziativa utile al fine di
proseguire e rafforzare, con la massima
sollecitudine, il processo di stabilizzazione
anche dei lavoratori precari delle pubbliche amministrazioni centrali, prorogandone l’attuazione indicata ai sensi del decreto legislativo 25 maggio 2017, n. 75,
anche al fine di scongiurare possibili sanzioni a livello comunitario
L’ODG HA RICEVUTO IN AULA PARERE CONTRARIO DEL GOVERNO
La Camera, con votazione nominale elettronica respinge l’ordine del giorno n. 9⁄1633–A⁄11 Sarracino(19 2 2024)
2024-02-20_060527
vedi adesso la legge di conversione: legge 23 febbraio 2024 n.18 in G.U. 49 del 28 febbraio 2024

C’è da dire che, ad iniziativa governativa, oltre il citato d.l. 44 poi l.74/2023 per le autonomie locali, la conversione del Milleproroghe e in seguito il decreto PNRR 4 (D.L. 19/2024) ha portato ad altre stabilizzazioni settoriali tra cui, in particolare, quella nell’ambito giudiziario e dell’Ufficio del processo (da notare l’uso dell’inciso: “in deroga a quanto previsto dall’articolo 20 del decreto legislativo 25 maggio 2017, n. 75”, a significare la generica mancanza di proroga dei termini là previsti, mentre proprio per la stabilizzazione speciale introdotta si parla di stabilizzazioni dal 01.07.2026).
Sulla scelta di fondo di non prorogare i termini bisogna ricordare che la storia delle politiche del lavoro pubblico ha visto,in un passato in fin dei conti recente, il fenomeno del blocco delle assunzioni proprio sostanzialmente per dar spazio alla stabilizzazione degli interni precari esorbitanti.
Quindi, per non far cessare la stagione delle assunzioni da concorsi a tempo indeterminato, c’è da pensare che si sia interrotto (definitivamente?) il flusso generalizzato di stabilizzazioni (a parte Regioni ed Enti Locali), in un contesto in cui (notizia ANSA di oggi 17.03.2024) si prevede, nei prossimi 5 anni, turnover per 682mila dipendenti pubblici.

intanto della mancata proroga del decreto Madia fanno spese alcuni…

https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/24_marzo_25/universita-bicocca-i-tredici-dipendenti-licenziati-per-un-errore-burocratico-abbiamo-figli-e-mutuo-cosi-nemmeno-la-disoccupazione-6f5230f7-9868-492c-b87c-3d3df8b6exlk.shtml

In sede di conversione in legge del decreto PNRR4, a nome della deputata Ida Carmina (M5s) è stato presentato in data 16.04.2024 un odg (9/01752-A/066), che richiama la necessità di prorogare la Madia in tema di stabilizzazioni per il superamento del precariato.
Il giorno successivo esso ha ricevuto parere contrario del Governo.
ODG CAMERA CARMINA M5S 16.04.2024 PRECARIATO MADIA 9_01752-A_066.pdf (9,8 KB)
ILLUSTRAZIONE ODG IDA CARMINA SU PRECARIATO MADIA stenografico 16 4 24.page68.pdf (1,2 MB)
L’odg posto in votazione è stato poi respinto (126 contrari, 97 favorevoli,6 astenuti) anche se la sottosegretaria si è detta favorevole alla trasformazione di esso (espunte alcune premesse) in raccomandazione.
INTERVENTI PRE VOTOdocx.pdf (38,9 KB)

in sede di conversione in legge del d.l. PNRR4 al Senato (conversione in relazione alla quale è stata posta , a nome del Governo, e votata positivamente, la questione di fiducia sull’approvazione, senza emendamenti, dell’articolo unico del ddl di conversione, con modificazioni, del dl n. 19/2024, nel testo approvato dalla Camera) è stato presentato il seguente ODG:
ODG SENATO STABILIZZAZIONI.pdf (81,6 KB)
Inoltre era stato proposto il seguente emendamento: