Allego un commento al comma 2-bis dell’art. 20 della legge 241/90 in merito all’attestazione del silenzio-assenso
DL_77-21_Attestazione_SilenzioAssenso.pdf (174,8 KB)
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Buon pomeriggio, praticamente se un privato (es. banca) che ha ricevuto da un privato cittadino un’autocertificazione ai sensi dell’art. 47 dpr 445/2000, richiedesse corrispondenza alla PA dal silenzio assenso attestato dal cittadino, la PA è tenuta ai sensi del c. 4 dell’art. 71 del dpr 445/2000 a fornire conferma scritta… e se la PA, dopo essere rimasta muta la 1° volta alla richiesta di accoglimento del provvedimento, muta la 2° alla richiesta dell’attestazione circa il decorso dei termini, restasse muta la 3° volta alla richiesta della banca? Alla fine il doppio silenzio-assenso iniziale diventa cmq un silenzio-diniego all’ottenimento del finanziamento per il cittadino?
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Le dichiarazioni sostitutive sostituiscono il fatto noto a tutti gli effetti di legge. Ergo, il soggetto ricevente la certificazione ha il dovere legale di accettarla. I controlli sono successivi. I controlli possono anche essere conclusi anche all’interno nel procedimento ma non possono essere motivo di sospensione dello stesso altrimenti non avrebbero senso le dichiarazioni sostitutive.
L’art. 72 del DPR 445/2000 dispone:
La mancata risposta alle richieste di controllo entro trenta giorni costituisce violazione dei doveri d’ufficio e viene in ogni caso presa in considerazione ai fini della misurazione e della valutazione della performance individuale dei responsabili dell’omissione.
In caso di controllo negativo, si applica l’art. 75
Se un soggetto non accetta le dichiarazione sostitutive, essendo tenuto a farlo, commette qualcosa di illegittimo
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Grazie, spero davvero semplificherà il sistema…
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sarebbe giusto quindi affermare che il legislatore abbia voluto rafforzare, con la modifica apportata dal DL 77/21, il principio del legittimo affidamento dell’istante?
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Direi di sì
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